Giornalino scolastico- classe VA
Scuola primaria S.Antonino a.s 2016/17
3° numero
OGNI GIORNO LA REDAZIONE LAVORA...
PER LE NEWS DELL'ULTIMA ORA
C’erano una volta dei bambini africani che non avevano niente da mangiare. Un giorno arrivò una mucca e i bambini la rincorsero perché sapevano che faceva il latte. Allora dopo che la rincorsero, la mucca si fermò e gli disse che se volevano il latte dovevano cercare dell’erba. Così andarono a cercare quello che gli aveva detto la mucca. Ma dopo un po’ videro tanta erba, però c’era un cartello con la scritta “NON CALPESTARE LE ERBETTE”. I bambini si chiesero come mai ci fosse quel cartello, ma ugualmente la raccolsero. Dopo un po’ di giorni si avvicinarono là dei bambini italiani e riferirono chi era stato a raccogliere l’erba. Un bambino africano alzò la mano e disse che era stato lui. I bambini italiani gli dissero che aveva commesso un gravissimo errore, così lo portarono in una cella di sicurezza, ma dopo gli altri bambini andarono dalla mucca, gli portarono l’erba, lei fece del latte che diedero a quei bambini. Gli stessi bambini grazie a quel latte diventarono più grandi. Ma i bambini dissero alla mucca che uno dei loro amici l’avevano catturato i bambini italiani. Allora la mucca, si inventò un piano per salvarlo. Così andarono nella cella dove c’era quel bambino africano, ma all’interno vi erano delle guardie e allora la mucca disse ai bambini africani di distrarre le guardie, così lei poteva salvare il loro amico, dopo che vide la cella dove c’era il bambino, distrusse la porta e lo liberò. Poi la mucca uscì insieme ai bambini africani e andarono nel posto devo vivevano. Anche il bambino che era stato liberato assaggiò il latte diventando anche lui più grande. Insomma quel latte servì a tutti i bambini che in un batter d’occhio guarirono da tutte le malattie crescendo forti e sani. Tutto fu festeggiato con cibi a base di latte e la popolazione africana da quel momento in poi non ebbe più alcuna malattia vivendo per sempre felice e contenta.
LOTTA CONTRO IL TERRORISMO
MOLLY E LA VERA AMICIZIA
LA MUCCA DAL LATTE MIRACOLOSO
C'era una volta una bambina di nome Anna, dolcissima, generosa e altruista che viveva con mamma Clara e papà Eric in una casetta con un grande giardino dove Clara coltivava piante e fiori. Un giorno da un piccolo seme giallo crebbe una pianta rampicante piena di spine. La notte seguente Clara morì ed Eric sposò un’altra donna, Minerva. I suoi occhi erano lucenti con frammenti di giallo simili a disegni che Anna non poteva vedere perché lei in tutti i modi li nascondeva. Passarono gli anni e nel mondo si diffusero guerre e attentati causati da tanti maghi vestiti di nero. Essi un giorno arrivarono nel paesino di Anna e colpirono con poteri malefici ogni cittadino, tra cui anche il papà di Anna che si ammalò gravemente. Anna, intenta a guarire il padre, decise di andare alla ricerca della fonte del male per debellarlo. Viaggiò per valli e monti finché si ritrovò davanti a un'umile casetta formata da un grande fungo. Lì viveva una fata dal cuore d'oro la quale spiegò ad Anna che il male era alimentato dal seme di una pianta spinosa, custodito nel cuore di una persona di cui non si sapeva l' identità che riusciva a diffondere il male nel cuore delle persone. Anna partì alla ricerca del custode del seme del male finchè si ritrovò davanti ad una grotta e vi entrò. Vi crescevano fiori coloratissimi dentro i quali vivevano folletti gentili che le diedero un indizio importante: doveva seguire il profumo dei fiori e, giunta su una montagna rocciosa, rispondere ad un indovinello per poter entrare nella caverna degli oscuri signori. Le diedero poi un fiore giallo e una collana con un ciondolo a forma di cuore. Anna seguì il profumo dei fiori e salì sulla montagna rocciosa. Fu avvolta da una bufera di neve che come per magia la sfiorò e si trasformó in piccoli gnomi che scavarono una buca per farla arrivare più velocemente al rifugio dei cattivi maghi. Anna giunse al cospetto dell’animale che le avrebbe posto l'indovinello, un leone alato. Alla sua domanda circa il suo desiderio più grande Anna rispose:” colpire e uccidere la gente”; poi osservò gli occhi del leone e si accorse che aveva lo stesso disegno di Minerva, il seme del male. Toccò il fiore giallo e il leone la lasciò passare. Vide molte persone tra cui anche Minerva che finalmente poté guardare negli occhi. A differenza degli altri che avevano raffigurata una piantina spinosa, lei aveva proprio il seme preso dal giardino della sua casa e depositato nel suo cuore. Minerva vide Anna e decise di raccontarle tutta la sua storia. In un lontano viaggio aveva perso la sua unica figlia il cui ricordo le faceva venire voglia di vendicarsi. Così un giorno strappò il seme sotterrato nel giardino, gli fece una maledizione, lo piantò nel suo cuore e grazie a quello tutte le persone venivano attirate dal male e si univano a lei formando il gruppo dei signori oscuri con poteri malefici. Anna pensò alla sua defunta mamma, al suo malato papà e a tutti i suoi amici che le avevano voluto bene, il seme fu attirato come da una calamita e in un battibaleno fu in mano a lei che lo distrusse per sempre. Allora tutti i cattivi diventarono buoni e magicamente comparvero suo papà che prese in mano il fiore e guarì e la fata che, toccato il ciondolo della collana, si trasformò nella sua mamma, mai morta ma prigioniera nel cuore di Minerva. Tutti gli amici di Anna ricomparvero e anche i “Signori oscuri del male” si riunirono in un caldo e amorevole abbraccio vivendo per sempre felici e contenti in un mondo di amore e fratellanza senza guerra né violenza.
C’era una volta Molly una ragazza sola e senza amici. A causa di problemi di salute, infatti, veniva allontanata e derisa dai suoi coetanei che, un po’ per paura un po’ per pregiudizio la tenevano a distanza. Nessuno voleva esserle amico e nessuno la considerava degna della propria amicizia.
Un giorno nella sua classe arrivò una nuova studentessa molto allegra e socievole che si ambientò immediatamente facendo amicizia con le compagne di classe, tutte tranne che con Molly che era stata messa da parte, come sempre.
Passarono i giorni e Carla, la nuova arrivata, decise che voleva conoscere quella compagna tanto triste e sempre solitaria, ma ogni volta che provava ad avvicinarsi a Molly tutte le altre compagne la allontanavano minacciandola di negarle la loro amicizia. Molly allora a testa bassa e con il cuore infranto se ne andava per non mettere in difficoltà la nuova arrivata. Si chiudeva in bagno e piangeva per ore.
Un giorno, però, non tollerando più quella situazione, dopo l’ennesimo maltrattamento, decise di dire tutto ai suoi genitori supplicandoli di trasferirla in un’altra scuola. Così fu. Molly venne iscritta in una nuova scuola in un quartiere vicino al suo. Lì nessuno la conosceva e nessuno sapeva della sua malattia, così decise di nascondere a tutti la verità nella speranza che la sua vita potesse cambiare. Molly era una bella ragazza, e in questa nuova scuola divenne solare e allegra, aveva tanti amici perché tutti volevano stare in sua compagnia. Finalmente Molly si sentiva veramente felice. I giorni passavano in fretta, il freddo inverno lasciava il posto alla profumata primavera, quando una ragazza di un’altra classe, molto sospettosa e ficcanaso, avendo sentito parlare di Molly da un parente che abitava nel suo stesso quartiere, dopo parecchie insistenze e insinuandosi con perfida curiosità, riuscì a far confidare a Molly il suo segreto. Bastò pochissimo tempo che tutti vennero a conoscenza della malattia di Molly e, come già era accaduto in passato, tutti per paura di essere contagiati, pur non sapendo di cosa in realtà si trattasse, si allontanarono. Molly era rimasta nuovamente sola e triste. Un giorno partì per andare a far visita ai nonni in un paesino non lontano, era la festa del Santo Patrono e tutti i paesani erano in giro a festeggiare. Tra loro, Molly, intravide la sua vecchia compagna Carla, cercò di nascondersi sperando che non la vedesse. Non avrebbe tollerato quello sguardo, a lei ben noto, di commiserazione misto a disprezzo. Invece Carla appena la vide le si avvicinò e la abbracciò calorosamente. Anche lei era lì per la festa del Patrono e le disse che era molto felice di averla incontrata. Le due ragazze, quella sera, parlarono molto, risero assieme e si divertirono davvero tanto. Si lasciarono scambiandosi la promessa di rivedersi. Da allora Carla e Molly divennero amiche inseparabili. Una sera decisero di uscire per fare una passeggiata nel parco ad ammirare dei bellissimi fiori coloratissimi che sbocciavano proprio in quella stagione. Mentre cercavano varietà di fiori sempre più particolari sentirono il suono soave di un’arpa. Come incantati lo seguirono cercando di capire da dove provenisse. Senza accorgersene giunsero in un bosco dove vennero rapite da una strega malvagia che uccideva tutti coloro che giungevano lì perchè riuscivano a sentire il suono dell’arpa magica. Chi infatti poteva percepire quel suono aveva poteri speciali e un’anima pura e innocente e quindi andava eliminato. Le due amiche vennero rinchiuse in una prigione sotterranea, si sentivano perse non sapevano cosa fare. Insieme, allora, decisero che avrebbero combattuto con ogni mezzo e con tutte le loro forze per sconfiggere la strega. Si promisero amicizia eterna comunque fossero andate le cose. Ma…… appena finirono di pronunciare quella promessa la porta della loro prigione si aprì magicamente. Senza pensarci un attimo Molly e Carla scapparono via. La strega, vedendole, mandò un esercito di scheletri per bloccarle. Questi le raggiunsero e le catturarono, poi le fecero sedere al cospetto della regina legate per bene con una corda molto resistente. La regina rideva in faccia alle due ragazzine, si vantava di se stessa e dei suoi poteri da strega, si credeva invincibile. Le povere ragazze erano disperate e dai loro lucidi occhi scesero delle lacrime, che, sfiorando la corda, la corrosero. La strega allora si avvicinò alle due fanciulle toccando i loro visi pensando così, di usare i suoi poteri per congelarle, ma scese ancora una lacrima a ciascuna delle due ragazze. Le lacrime toccarono la mano gelida della strega che si sciolse come un cubetto di ghiaccio sotto i raggi del sole. Le due scapparono e solo allora capirono che avevano un solo unico e bellissimo potere: l’Amicizia. Si promisero che non si sarebbero separate mai perchè avevano capito che l’amicizia è tanto forte quanto l’amore e come questo ha il potere di sconfiggere il male in ogni sua forma. Avevano imparato anche che “la felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce” per scorgere accanto a sè una Vera Amica.